martedì 17 gennaio 2012

lo storpio e il sesso




Il sesso è il vero salto di qualità, o anche solo il salto, per lo storpio; l’ostacolo oltre il quale si acquisisce la sicurezza del proprio mezzo e dei propri mezzi.
L’orgasmo non onanistico, in altre parole, rassicura lo storpio, gli dà fiducia, lo rende in qualche modo libero.
Questo ostacolo, come qualsiasi altro frapposto ad un risultato importante, non è affatto agevole da superare e per la verità pone lo storpio innanzi a molti problemi erotico-esistenziali-pratici che egli è sempre tentato di evadere con una soluzione onanistica, che però alla lunga annoia o per lo meno deve essere integrata da un rapporto “completo”.
Vediamo un po’, dunque, la via che lo storpio deve percorrere per la meta dell’accoppiamento.
Una volta individuata la “donzella obiettivo”, la si affascina e seduce con sguardi, abilità retoriche, abilità intellettuali, abilità emotive, abilità manuali, abilità linguistiche. Sino a che non è necessario tirar giù i pantaloni ovvero tirare fuori ESSO, tutto procede per il meglio, “normalmente”. Diciamo la verità, spesso lo storpio dispone di una dose superiore alla media di quelle risorse pre/pro-sessuali che piacciono alle donne. L’accalappiamento, quindi, può riuscire senza troppo sudore. Segue una fase di studio e di semina, si potrebbe dire, o di stand by in attesa che maturi l’ora X. Lo storpio è teso alla meta e non si pone troppi problemi, è concentrato per cogliere ogni minimo dettaglio che comunichi: ok, ora si! Quando questo “ORA SI” arriva, innanzi agli occhi dello storpio non si presenta la raffigurazione del sesso ma quella dell’ostacolo, il muro, i muri.
Il primo problema è che il sesso, come la morte, è uguale per tutti, almeno per una cosa: bisogna svestirsi, pur parzialmente. Questo implica che lo storpio deve tirar fuori non solo il COSO ma anche le storpiaggini o le attrezzature meccnico-ferrose che usa per muoversi. La dose di stress ammosciante è dunque già potentissima, quando si presenta il secondo problema detto “della posizione proibita”.  Spiego; nonostante lo storpio sia in grado di eseguire il 99% percento delle prestazioni  sessuali approfonditamente studiate per lunghe ore, con il supporto di filmati porno-didattici, qualche posizione proprio potrebbe risultargli proibita; e se la donzella, porcella, dovesse proporre proprio quella? Insomma ansia, su ansia, su ansia: l’ansia da nudità , l’ansia da richiesta di posizione proibita e per finire l’ansia, normale, come quella dei non storpi, da prestazione. Bisogna esser davvero duri per rimaner belli pronti.
La verità è che queste ansie sono solo il frutto di pippe mentali e la storia finisce come tutte le storie in cui ci si è sedotti a vicenda e si è molto eccitati: si tromba, senza scrupolo, senza problemi e senza rimedio.
Il guaio è, però, che di tutto questo lo storpio diviene cosciente solo dopo la 118a trombata.

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