domenica 5 febbraio 2012

Professò mi permette un pensiero poetico: Cioccata di provincia

Due giorni fa stuzzicato da quell'irrequieto di Bertozzi, che era colto da uno dei suoi soliti cali di Desiderio, sono tornato ad una delle mie prime passioni:  lo sberleffo poetico. Di solito, come mi faceva giustamente notare il Maestro Varkione, il tutto si sposa meglio con del buon vino ed un'ottima sponda come lui per innescare una battaglia a suon di rime e invettive, ma anche il tono ironico di questo lembo di web potrebbe fare al caso nostro. Inauguro dunque, in un ameno sabato invernale, questa nuova rubrica poetica in cui spero di condensare pereodicamente il meglio e il peggio della nostra città, invitando anche il mio socio a fare altrettanto se dovesse sentirsi ispirato.
Partiamo proprio  con le rime nevose che hanno fatto da cornice all' Editoriale cazzolatorio di Bertozzi apparso su Bmagazine.


Cioccata” di provincia


La temperatura scende in maniera clamorosa,
la neve si posa senza posa
e di bivaccare in giro non è proprio cosa.
Per i “beneventesi” è subito shock,
ci vogliono stati e canzoni ad hoc.

Scuole e pubblici uffici chiusi,
non è il Grande Fratello ma in molti son reclusi.
E’ filone autorizzato per la gioia degli studenti
C’è anche tempo per vignette insipienti.

Il candore rende tutti un po’ artisti, 
così tanti “photographer” non si son mai visti!
tra i vari album il confronto è duro,
ma parteggio per il nostro “cuore puro”.

Lode al suo obbiettivo rapace
che  attira tanti feminei mi piace.
lo troverete al Bar Le Trou in pedana
a circuir qualche “quadrana”.

Starà nevicando anche ad alta quota,
dove si arrocca l’editorialista che tutto nota.
Colui  che ci guarda dal suo castello,
pronto a sferzarci a colpi di randello.

In fondo il meteo non è essenziale
per l’ennesimo conato editoriale.
Temiam che nella logorrea qualcuno si perda
sentendosi dire che è tutto una merda!.

 Con questa strofa irriverente
osanniamo il suo stile tagliente,
il suo eloquio ci dà sollazzo
ci vuol sapienza ad usar : “cazzo”.

E per terminar questa corrida
un pensier rivolgiamo alla movida
Il clima renderà il centro meno affollato,
per la gioia del ruggente Comitato.

Dovrebbe andar  tutto più liscio
Si congelerà anche il piscio.
Resteranno chiuse porte e cancelli
e non si potrà lucrare sugli “mbriachielli”.



Benedetta sia la neve che tutti avvince,
anche i paradossi di croniche province.
Il resto lo lascio a Bertozzi e alla sua penna pungente
per la gioia del nostro pastore dalla chioma fluente!.


venerdì 20 gennaio 2012

Giancarlo Bigazzi: Un diversamente romantico

Il post del mio socio sul sesso da storpi ha condesato una serie di paturnie diversamente sessuali che difficilmente trovano espressione soprattutto nel momento in cui le vivi. Molto d'aiuto in questi casi è l'ironia che lima, per quanto possibile, l'ansia da prestazione del maschio medio, storpio o meno che sia. Da questo punto di vista mi sono sempre stati utili gli Squallor per farmi la giusta risata ,anche amara, su varie situazioni capitate. In occasione della scomparsa di Giancarlo Bigazzi dunque questo blog non può non celebrare questo cantore dell'ammore che rende tutti un 'pò spastici.
Ascoltate e soprattutto meditate.










martedì 17 gennaio 2012

lo storpio e il sesso




Il sesso è il vero salto di qualità, o anche solo il salto, per lo storpio; l’ostacolo oltre il quale si acquisisce la sicurezza del proprio mezzo e dei propri mezzi.
L’orgasmo non onanistico, in altre parole, rassicura lo storpio, gli dà fiducia, lo rende in qualche modo libero.
Questo ostacolo, come qualsiasi altro frapposto ad un risultato importante, non è affatto agevole da superare e per la verità pone lo storpio innanzi a molti problemi erotico-esistenziali-pratici che egli è sempre tentato di evadere con una soluzione onanistica, che però alla lunga annoia o per lo meno deve essere integrata da un rapporto “completo”.
Vediamo un po’, dunque, la via che lo storpio deve percorrere per la meta dell’accoppiamento.
Una volta individuata la “donzella obiettivo”, la si affascina e seduce con sguardi, abilità retoriche, abilità intellettuali, abilità emotive, abilità manuali, abilità linguistiche. Sino a che non è necessario tirar giù i pantaloni ovvero tirare fuori ESSO, tutto procede per il meglio, “normalmente”. Diciamo la verità, spesso lo storpio dispone di una dose superiore alla media di quelle risorse pre/pro-sessuali che piacciono alle donne. L’accalappiamento, quindi, può riuscire senza troppo sudore. Segue una fase di studio e di semina, si potrebbe dire, o di stand by in attesa che maturi l’ora X. Lo storpio è teso alla meta e non si pone troppi problemi, è concentrato per cogliere ogni minimo dettaglio che comunichi: ok, ora si! Quando questo “ORA SI” arriva, innanzi agli occhi dello storpio non si presenta la raffigurazione del sesso ma quella dell’ostacolo, il muro, i muri.
Il primo problema è che il sesso, come la morte, è uguale per tutti, almeno per una cosa: bisogna svestirsi, pur parzialmente. Questo implica che lo storpio deve tirar fuori non solo il COSO ma anche le storpiaggini o le attrezzature meccnico-ferrose che usa per muoversi. La dose di stress ammosciante è dunque già potentissima, quando si presenta il secondo problema detto “della posizione proibita”.  Spiego; nonostante lo storpio sia in grado di eseguire il 99% percento delle prestazioni  sessuali approfonditamente studiate per lunghe ore, con il supporto di filmati porno-didattici, qualche posizione proprio potrebbe risultargli proibita; e se la donzella, porcella, dovesse proporre proprio quella? Insomma ansia, su ansia, su ansia: l’ansia da nudità , l’ansia da richiesta di posizione proibita e per finire l’ansia, normale, come quella dei non storpi, da prestazione. Bisogna esser davvero duri per rimaner belli pronti.
La verità è che queste ansie sono solo il frutto di pippe mentali e la storia finisce come tutte le storie in cui ci si è sedotti a vicenda e si è molto eccitati: si tromba, senza scrupolo, senza problemi e senza rimedio.
Il guaio è, però, che di tutto questo lo storpio diviene cosciente solo dopo la 118a trombata.